30 OTTOBRE 1999 nr. 41 Notiziario a cura del Museo Internazionale Croce Rossa Castiglione delle Stiviere (MN) ----------------------------------------------------------------------------------
1- Errata corrige 2-ICRC news nr. 41 del 14.10.99 3-ICRC news nr.42 del 21.10.99 4-"Il conflitto nei Balcani ed il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario" Testo disponibile sul sito web del Comitato Internazionale Croce Rossa (CICR) Note e Traduzione non ufficiale di Roberto Arnò 5- "Il Diritto Internazionale Umanitario ed il conflitto nel Balcani. Risposte alle vostre domande" Testo disponibile sul sito web del CICR Note e Traduzione non ufficiale di Roberto Arnò 6-La manifestazione "da Solferino a Castiglione Fiaccolata 1999 e 2000" vengono citate dal Presidente del CICR Cornelio Sommaruga nel suo discorso nella Cerimonia di Apertura della Assemblea Generale della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Ginevra 23.10.1999 - Testo integrale del discorso tradotto da Mara Tonini 7-Convegno per il 50° anniversario delle Convenzioni di Ginevra 20-21 novembre 99 - Rimini (comunicatoci da Isidoro Palumbo)
-------------- 1 ----------------- ERRATA CORRIGE Nel Caffè Dunant nr. 40 la traduzione delle CICR news nr.39 e 40 è stata attribuita a Luigi Micco. Chi invece ha effettuato quella traduzione è Roberto Arnò, ce ne scusiamo con l'autore e con i lettori. -------------- 2 ----------------- ICRC NEWS 41 14 ottobre 1999 SOMMARIO TIMOR EST: VALUTAZIONE DELLE NECESSITA': Le équipes mediche e di soccorso del CICR, da Dili hanno cominciato a dispiegarsi sul territorio per valutare le necessità degli abitanti di Timor Est di ritorno alle loro città ed ai loro villaggi devastati. FEDERAZIONE RUSSA / CAUCASO SETTENTRIONALE: AIUTI AGLI SFOLLATI ED ALLE ALTRE VITTIME: Con l'inizio della terza settimana di conflitto, da quando nella Repubblica Cecena sono riprese le ostilità, le decine di migliaia di persone che fuggono dai combattimenti continuano ad affluire nella confinante Inguscezia, portando, secondo fonti ufficiali, il numero degli sfollati in quella piccola repubblica ben oltre i 100.000. -------------- 3 ----------------- ICRC NEWS 42 21 ottobre 1999 SOMMARIO FEDERAZIONE RUSSA /CAUCASO SETTENTRIONALE: L'ASSISTENZA MEDICA DELLA CROCE-ROSSA IN CECENIA: Il protrarsi delle ostilità in Cecenia, ha causato la fuga di un crescente numero di persone che cercano rifugio fuori dalla repubblica, e Grozny è stata ormai abbandonata da un terzo dei suoi abitanti. TIMOR EST: L'ACQUA RIPRENDE A SCORRERE PER CHI HA FATTO RITORNO A DILI: Grazie ai materiali ed al supporto dato dal CICR in quanto parte di uno sforzo interagenzie volto ad assicurare alla popolazione l'accesso all'acqua, la rete idrica, gravemente danneggiata quando Dili veniva distrutta, comincia ora lentamente ad essere ripristinata. TIMOR EST: RADIOLINK AL SERVIZIO DEGLI SFOLLATI: Il servizio Radiolink, volto ad aiutare le persone separate dalle loro famiglie nel corso della crisi a Timor Est, è stato lanciato il 19 ottobre da BBC World Service, CICR e Croce-Rossa Britannica. ZIMBABWE: IL CICR RIMPATRIA TRE MEMBRI DELLE FORZE ARMATE: Il 21 ottobre, per ragioni di ordine medico, il CICR ha rimpatriato da Kigali ad Harare tre membri delle forze armate dello Zimbabwe, detenuti in Ruanda in connessione con il conflitto nella Repubblica democratica del Congo. SRI LANKA: RESTITUZIONE DELLE SALME: Sabato 16 ottobre, il CICR ha agito da intermediario neutrale nella restituzione delle salme di 32 combattenti delle Tigri per la Liberazione dell'Ealam Tamil (LTTE), uccisi nel corso degli ultimi scontri tra i ribelli e le forze governative dello Sri Lanka. -------------- 4 ----------------- 23 aprile 1999 Il conflitto nei Balcani ed il rispetto del diritto internazionale umanitario 1 Dichiarazione del Comitato internazionale della Croce-Rossa Da quando hanno avuto inizio le operazioni militari della NATO contro la Repubblica federale di Yugoslavia, nel paese si combattono due conflitti simultanei e tra loro intrecciati2: da una parte, quello tra la Yugoslavia e gli stati membri della NATO (iniziato il 24 marzo) e, dall'altra, quello tra le forze yugoslave e l'Esercito di liberazione del Kosovo (UCK), che risale a prima degli ultimi avvenimenti. Il Comitato internazionale della Croce-Rossa (CICR) ha richiamato incessantemente l'obbligo per tutti i belligeranti di rispettare il diritto internazionale umanitario. L'istituzione, tuttavia, è sempre più preoccupata per l'applicazione delle regole e dei principi di questo diritto ed, in particolare, per gli effetti di questo doppio conflitto sulla popolazione civile. Nel corso delle ultime quattro settimane, il CICR è rimasto costantemente in contatto con tutte le parti belligeranti per far loro presenti le sue preoccupazioni. Con questa dichiarazione si precisa quali siano queste preoccupazioni e si chiede che siano adottate tutte le misure necessarie a far sì che le Convenzioni di Ginevra ed i loro Protocolli aggiuntivi, nonchè tutti gli altri principi e norme convenzionali e consuetudinarie del diritto applicabile, siano pienamente rispetate. Civili cacciati dalle loro case Centinaia di migliaia di civili albanesi del Kosovo sono affluiti verso gli Stati confinanti e la Repubblica del Montenegro. Essi hanno dichiarato di essere stati costretti ad abbandonare le loro case, di essere stati aggrediti, derubati e, in numerose occasioni, minacciati di morte. Numerose testimonianze riferiscono anche di civili assassinati. Lo stato di questi rifugiati e di questi sfollati - sprovvisti di tutto e terrorizzati - constituisce una conferma evidente della veridicità delle affermazioni secondo cui sarebbero stati costretti a partire. Tutti questi elementi fanno sì che il CICR non abbia alcun dubbio circa la sorte drammatica dei civili che si trovano ancora in Kosovo. Di conseguenza, esso ritiene che il suo ritorno nella provincia sia sempre più urgente3. Le condizioni di estrema precarietà di quelli che sono fuggiti è aggravata dalla situazione presente nelle zone di arrivo, dove - talvolta - hanno dovuto attendere anche diversi giorni prima che fosse offerto loro un ricovero e qualsiasi altra forma di assistenza, ed anche dal fatto che non sanno cosa ne sarà di loro. Il CICR difende il principio secondo cui le frontiere devono restare aperte affinchè i rifugiati possano trovare provvisoriamente rifugio, ciò che deve essere fatto con umanità, tenendo conto delle speranze degli individui e nel rispetto della dignità di ogni persona. A loro volta, migliaia di famiglie serbe e zingare hanno di fronte un avvenire incerto, poichè sono fuggite dalle loro case in Kosovo per la paura dei bombardamenti aerei o delle rappresaglie. Alcuni principi fondamentali del diritto internazionale umanitario stabiliscono che i civili non devono essere oggetto di violenza, che devono essere trattati con umanità in ogni circostanza, che non possono essere forzati ad abbandonare le loro case e che i loro beni devono essere rispettati. L'articolo 3 comune alle quattro Convenzioni di Ginevra, in particolare, stabilisce che le persone che non partecipano alle ostilità devono essere trattate con umanità in ogni circostanza. Esso vieta ugualmente di attentare alla loro vita, alla loro integrità fisica o alla loro dignità. Il diritto internazionale umanitario, inoltre, vieta lo spostamento forzato dei civili. Civili vittime dei bombardamenti aerei Il diritto internazionale umanitario prevede di evitare in tutta la misura possibile di provocare delle vittime tra i civili. Nel corso della prima settimana di bombardamenti aerei, il numero dei morti e dei feriti civili è sembrato infatti esiguo. Tuttavia, nella misura in cui l'offensiva aerea veniva intensificata ed il CICR, insieme alla Croce-Rossa Yugoslava, valutava i bisogni umanitari sul posto, è stato osservato un aumento del numero delle vittime civili serbe e dei danni inflitti ai beni civili. La distruzione degli impianti industriali ha privato centinaia di migliaia di civili degli strumenti necessari al loro sostentamento. Alcuni gravi incidenti hanno coinvolto dei civili: la distruzione su un ponte di un treno con dei passeggeri a bordo e l'attacco contro dei veicoli civili in Kosovo. In entrambi i casi vi sono stati dei morti e dei feriti. Un organismo imparziale ed indipendente deve essere autorizzato a valutare le necessità ed a fornire l'assistenza alle vittime, ovunque esse si trovino e chiunque esse siano. Il diritto internazionale umanitario richiede che le parti in conflitto adottino tutte le precauzioni possibili quando sferrano un attacco. Questo include il rinunciare a delle missioni quando risulta chiaro che l'obiettivo non è di natura militare o che l'attacco rischia di provocare incidentalmente delle perdite in vite umane che siano eccessive in rapporto al vantaggio militare atteso. Persone private della libertà o disperse A partire dall'inizio delle ostilità, il CICR ha affrontato attivamente la questione delle persone detenute dalle autorità yugoslave, di quelle detenute dall'UCK o di quelle di cui semplicemente si ignora dove si trovino. Il CICR ha potuto visitare 720 dei circa 1000 prigionieri che gli sono stati notificati ufficialmente dalle autorità yugoslave e cerca di ottenere dei chiarimenti riguardanti le persone che si trovano in mano all'UCK. Il CICR continuerà a raccogliere informazioni sulle persone che risultano essere state arrestate ed a tentare di ottenere la notifica ufficiale della detenzione delle persone - civili o militari - che sono state catturate e, di conseguenza, sono protette dalle Convenzioni di Ginevra. Esso si sforzerà ugualmente di ottenere l'accesso a queste persone. Da più di tre settimane, tre militari degli Stati Uniti sono detenuti dalle autorità yugoslave. Queste non ne hanno notificato la cattura al CICR e non gli hanno concesso l'autorizzazione a visitarli nè hanno concesso loro di scrivere alle famiglie. Il CICR deplora il fatto di non aver potuto ottenere l'accesso a questi prigionieri ed esorta le autorità yugoslave a rispettare gli obblighi che la terza Convenzione di Ginevra impone loro, autorizzando senza esitazione l'accesso ai prigionieri di guerra.4 I prigionieri di guerra ed i civili cittadini stranieri, siano essi detenuti o internati, sono protetti rispettivamente dalla terza e dalla quarta Convenzione di Ginevra. Di conseguenza, essi hanno il diritto di essere visitati dai rappresentanti di una potenza protettrice debitamente designati e dal CICR. *** Per questi motivi il CICR chiede immediatamente a tutti coloro i quali sono implicati nelle ostilità condotte nella Repubblica federale di Yugoslavia di rispettare il diritto internazionale umanitario, di procedere a delle inchieste sugli incidenti nel corso dei quali questo diritto è stato violato, di adottare tutte le misure atte a porre fine a tali violazioni ed a impedire che esse si ripetano. Il CICR rammenta inoltre ai 188 Stati parti alle Convenzioni di Ginevra che essi condividono la responsabilità di garantire che queste Convenzioni, e più in generale tutte le norme umanitarie consuetudinarie, siano rispettate. Il CICR continuerà a venire in aiuto alle persone che sono fuggite dal Kosovo fornendo loro viveri ed assistenza medica come anche ristabilendo i legami famigliari. Esso è determinato a rientrare nella provincia non appena avrà ottenuto le garanzie di sicurezza e di rispetto dei suoi principi e dei suoi metodi di lavoro, allo scopo di assistere e di proteggere coloro i quali hanno urgente bisogno di aiuto. Le visite alle persone detenute dalle due parti costituiscono parimenti una urgente priorità. 1 Traduzione non ufficiale di un testo disponibile sul sito Web del Comitato internazionale della Croce-Rossa (http://www.icrc.org). Le note sono state aggiunte dal traduttore (VdS Roberto Arnò). 2 Il conflitto nei Balcani si è concluso nel giugno scorso con la firma, il giorno 9, dell'accordo per il ritiro serbo dal Kosovo tra la Nato ed i militari serbi e l'annuncio da parte della NATO della sospensione dei bombardamenti sulla Serbia, il giorno successivo. 3 Successivamente alle garanzie offerte dalle più alte autorità yugoslave al presidente del CICR ed a una missione di valutazione condotta alla metà di maggio, il 24 maggio il CICR ha riaperto il proprio ufficio a Pristina. 4 Il 26 aprile il CICR ha ottenuto dalle autorità serbe l'autorizzazione a visitare i tre prigionieri di guerra americani nel pieno rispetto delle disposizioni del diritto internazionale umanitario. Dopo un primo contatto avvenuto quello stesso giorno, una delegazione del CICR ha visitato i militari statunitensi il 27 aprile. Essi sono stati infine rilasciati dalle autorità serbe il 2 maggio. -------------- 5 ----------------- 23 aprile 1999 Il diritto internazionale umanitario e il conflitto nei Balcani. Risposte alle vostre domande.1 1. Che cos'è il diritto internazionale umanitario (DIU)? Il diritto internazionale umanitario è costituito da un insieme di norme che, per motivi di ordine umanitario, si sforzano di limitare gli effetti dei conflitti armati. Esso serve a proteggere ed assistere tutti coloro che non partecipano, o non partecipano più, alle ostilità ed a limitare i mezzi e i metodi usati per fare la guerra. Viene anche chiamato "diritto della guerra" e "diritto dei conflitti armati". Il DIU si applica al conflitto in Kosovo? Il DIU si applica solo in caso di conflitto armato. Al momento sono in corso due conflitti armati2. Uno, di carattere internazionale, oppone la Repubblica federale di Yugoslavia, da un lato, agli Stati membri della NATO e la NATO stessa, dall'altro. Il secondo è un conflitto armato non internazionale tra la Repubblica federale di Yugoslavia e l'Armata di liberazione del Kosovo. Quali sono le regole principali del DIU? Il DIU protegge tutti coloro che non partecipano alle ostilità: per esempio i civili. Protegge anche tutti coloro che non partecipano più alle ostilità, come i feriti e i prigionieri. I combattenti devono distinguere chiaramente tra le persone che partecipano alle ostilità e quelle che, come i civili, non vi prendono parte. Il DIU vieta la distruzione di beni a meno che non sia imperativamente richiesta per ragioni di ordine militare. Sono egualmente vietati gli attacchi che rischiano di causare incidentalmente delle perdite in vite umane tra la popolazione civile o danni a beni di carattere civile che siano sproporzionati rispetto al vantaggio militare diretto e concreto atteso. Determinati edifici e beni, come ospedali, luoghi di culto (per esempio le moschee e le chiese) ed ambulanze, godono di una protezione speciale e non possono essere attaccati. Un certo numero di emblemi e di segni chiaramente identificabili, comprese la croce rossa e la mezzaluna rossa, possono essere utilizzati per l'identificazione delle persone e dei beni protetti. Il DIU protegge i civili in Kosovo? I civili sono tutti quegli uomini, donne e bambini che non partecipano alle ostilità. Una delle regole fondamentali del DIU è che i civili non devono essere attaccati, nè costretti con la forza ad abbandonare le loro case, e che i loro beni devono essere rispettati. Tutte le autorità ed i combattenti, infatti, sono tenuti ad assicurarsi che i civili coinvolti dal conflitto siano rispettati e ricevano i viveri e ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Che dire dei bombardamenti aerei e del DIU? Conformemente al DIU, le azioni militari non devono essere rivolte contro i civili o dei beni civili. Là dove delle installazioni o del personale militari sono presi di mira, ci si deve sforzare in ogni modo per evitare, o almeno ridurre al minimo possibile, le perdite tra i civili e i danni ai beni civili. I militari devono valutare il vantaggio militare ottenuto dalla distruzione di un obiettivo militare in rapporto ai danni inflitti alla popolazione ed ai beni civili. E' chiaro che i beni essenziali per la sopravvivenza della popolazione civile, come le scorte di viveri e le installazioni per l'approvvigionamento idrico, non possono essere oggetto di attacchi. Quando, nel corso di una azione militare, diviene evidente che l'obiettivo non ha natura militare, la missione deve essere interrotta. Il CICR ritiene che nessuna delle componenti del Movimento internazionale della Croce-Rossa e della Mezzaluna-Rossa può esprimere delle posizioni riguardo alla legalità dei bombardamenti aerei della NATO in Kosovo. Una tale questione riguarda lo jus ad bellum (il diritto che regola il ricorso legittimo alla forza) e non lo jus in bello (il diritto della guerra), non rientrando, di conseguenza, tra le materie di competenza del Movimento. I soldati americani3 e jugoslavi catturati devono essere considerati prigionieri di guerra? Si, ai sensi della III Convenzione di Ginevra, i combattenti catturati godono dello statuto di prigionieri di guerra. Questo significa che devono essere trattati con umanità e che hanno il diritto di essere visitati dal CICR. La III Convenzione di Ginevra definisce nel dettaglio le norme applicabili ai prigionieri di guerra, compreso ciò che concerne l'alimentazione e l'alloggio. I prigionieri di guerra non possono essere processati per il solo fatto di aver preso parte alle ostilità e devono essere liberati al termine del conflitto. In che modo, nel corso di un conflitto, si applica il DIU? E' compito degli Stati prevenire e, eventualmente, reprimere tutte le violazioni gravi del DIU. Il DIU deve essere incorporato nelle procedure e nei regolamenti operativi militari, così come nella legislazione penale dello Stato. A seconda del sistema giuridico vigente all'interno di un Stato, le persone accusate di aver violato il DIU saranno normalmente giudicate da una corte o un tribunale ordinario ovvero militare. Dei tribunali ad hoc sono stati creati per punire gli atti commessi nel corso di due conflitti (Rwanda ed ex-Yugoslavia): Alla luce di quanto ci è dato sapere del conflitto in Kosovo e della guerra in generale, il DIU è efficace? Sfortunatamente, gli esempi di violazioni del DIU nel corso dei conflitti che infuriano in tutto il mondo sono innumerevoli. In maniera crescente, i civili sono le vittime principali della guerra. In certi casi, tuttavia, il DIU ha reso possibile la protezione di civili, di prigionieri, di malati e di feriti, nonchè la limitazione dell'uso di armi barbare. L'applicazione del DIU incontrerà sempre delle immense difficoltà, dato che avviene in periodi di sconvolgimenti estremi: l'attuazione concreta di questo diritto è una priorità estremamente attuale. 1 Traduzione non ufficiale di un testo disponibile sul sito Web del Comitato internazionale della Croce-Rossa (http://www.icrc.org). Le note sono state aggiunte dal traduttore (VdS Roberto Arnò). 2 Il conflitto nei Balcani si è concluso nel giugno scorso con la firma, il giorno 9, dell'accordo per il ritiro serbo dal Kosovo tra la Nato ed i militari serbi e l'annuncio da parte della NATO della sospensione dei bombardamenti sulla Serbia, il giorno successivo. 3 I tre prigionieri di guerra americani sono stati rilasciati dalle autorità serbe il 2 maggio 1999. -------------- 6 ----------------- Assemblea Generale Cerimonia di Apertura Federazione Internazionale Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Ginevra 23 ottobre 1999 Discorso di Cornelio Sommaruga Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa L'organizzazione della Croce ha preso una croce come proprio emblema. Ma che significato ha questa croce ? Da una parte sofferenza e morte, ma anche vittoria spirituale dall'altra. In altre parole, invece di preoccuparci della ns. sopravvivenza pacifica o della nostra sicurezza nazionale, siamo richiesti a sottometterci ai supremi ideali di amore e fratellanza. Queste parole, Sig. Presidente, Sig. Segretario Generale, cari amici delle Società di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa , sono del precedente Presidente della Repubblica Indiana, SARVEPALLI RADHAKRISHNAN, e mi sembra molto appropriato per richiamare quelli che sono i nostri obiettivi. Amore e fratellanza nel Movimento e dal Movimento per tutti quelli che nel mondo ci stanno aspettando : i sofferenti che hanno fiducia nella Croce Rossa e Mezza Luna Rossa. Vittoria spirituale per ognuno di noi, per le Società nazionali, per la Federazione, per il Comitato, che sarà sempre raggiunto in unione con i nostri principi fondamentali, ed in particolare con la nostra missione così come fissato negli Statuti " .. per prevenire ed alleviare le sofferenze umane ovunque si possano incontrare ..." Vittoria spirituale è la realizzazione del lavoro volontario di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa come servizio disinteressato e devoto. E' in conformità con gli ideali etici. Nella Vostra importante Assemblea Generale ricercherete per il futuro in termini di decisioni sul personale, e su problematiche costituzionali e strategiche. Vi auguro quanto di meglio per il vostro lavoro sotto la capace dirigenza dell'amica , Professoressa Astrid Heiberg. Il filosofo Hans Jonas, deceduto alcuni anni fa, ha probabilmente posto le domande più pungenti di qualsiasi pensatore alla fine di questo secolo. Nel suo libro, Das Prinzip der Verantwortung, (Il principio della Responsabilità) solleva il problema delle responsabilità che ricadono sugli uomini e le donne di oggi. . Egli ricorda in sintesi che come risultato del fenomenale progresso della scienza e della tecnologia negli ultimi cento anni, le nostre azioni possono avere ripercussioni senza precedenti nello spazio e nel tempo. Nello spazio perché alcune azioni che facciamo hanno conseguenze non solo localmente o regionalmente, ma su l'intero pianeta (pensate per esempio, all'effetto serra o al disastro nucleare di Chernobyl).In tempo, poiché alcune delle nostre azioni non intaccano solamente noi viventi di oggi, anche intaccheranno anche le generazioni future (pensate per esempio ai danni permanenti dell'ambiente o all'esaurimento delle risorse naturali). Da questi fatti ovvi non è difficile concludere, con o senza Hans Jonas, che alcune delle nostre decisioni avranno conseguenze tali da dover essere prese con la massima cautela. Nell'epoca della globalizzazione delle comunicazioni e delle transazioni economiche , siamo costretti ad appellarci alla globalizzazione delle responsabilità ! ******************* Avete avuto la cortesia, Sig.a Presidente, di invitarmi all'apertura della Vostra Assemblea Generale. Ho accettato con una certa malinconia, poiché questa sarà l'ultima riunione dove io sarò con voi. Ci rivedremo certo al Consiglio dei Delegati ed alla Conferenza Internazionale e avrò ancora il piacere di visitare alcune Società nazionali , prima della fine della mia presidenza del CICR alla fine del 1999. Ma permettetemi, cari amici, di dirvi nuovamente, che ciò che mi ha particolarmente colpito - e di conseguenza motivato - all'inizio del mio percorso di Croce Rossa, sia stata una frase di Henry Dunant nel libro "un Souvenir de Solferino", allorchè descrive la forza della solidarietà delle donne lombarde. Lo cito : " Onore a queste donne piene di compassione, a queste giovani ragazze di Castiglione! Nulla le ha ripugnate, stancate o scoraggiate, e la loro modesta devozione non ha tenuto conto della ripugnanza, della stanchezza, dei sacrifici ". E tutto questo senza la minima discriminazione, poiché queste donne proclamavano "Tutti Fratelli". E' lì che è nata la Croce Rossa, è a Solferino e Castiglione che i principi fondamentali d'indipendenza, di neutralità, di volontariato e d'imparzialità sono stati messi in pratica. E' lì dove io ho avuto l'occasione di partecipare quest'anno , in occasione del 140 ° anniversario della battaglia , alla FIACCOLATA della Croce Rossa "da Solferino a Castiglione" : sette chilometri con 3.000 persone. E' stato straordinario. Fatelo anche voi : l'anno prossimo si svolgerà il 24 giugno, il giorno della battaglia di Solferino. E tutto questo ieri e oggi con discrezione. Infatti, quando una settimana fa ho sentito che Medici senza frontiere, hanno ricevuto il premio Nobel per la Pace, mi sono congratulato con loro, ma mi sono ricordato di quanto Alfred de Vigny aveva scritto : " Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza!" Grazie dell'appoggio che mi avete sempre dato; accettate i miei più calorosi auguri per il vostro lavoro . Arrivederci a venerdì prossimo in occasione del Consiglio dei Delegati ! Cornelio Sommaruga -------------- 7 ----------------- Il Coordinamento Regionale DIU Emilia Romagna unitamente al Comitato CRI di Rimini, al Comune ed alla Provincia di Rimini organizzano un convegno per il 50 anniversario delle Convenzioni di Ginevra, da sabato 20 a domenica 21 novembre pv. Programma Sabato 20/11/1999 - h 930 : 18 - Apertura convegno - Le Convenzioni di Ginevra nel mondo contemporaneo : I. Palumbo - I diritti umani e le Convenzioni di Ginevra: C. Galli - Il sistema di applicazione delle Convenzioni di Ginevra: la Commissione internazionale per l'accertamento dei fatti: M. Vaglio - La protezione dei rifugiati e le Convenzioni di Ginevra: ACNUR - Problemi dell'informazione e ruolo dei giornalisti: P. De Paoli - Le violazioni delle Convenzioni di Ginevra e l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale: C. Angeli Domenica 21/11/1999 - h 930 : 1300 - L'azione sul terreno nell'esperienza di un Delegato internazionale del CICR: A. Roccaldo - L'esperienza dell'Ist. Internazionale di San Remo: Rappresentante - La 27 Conferenza internazionale della CR e MR di Ginevra: ML Zamparelli - Conclusioni del convegno: P. Ridolfi ------------ Per iscrizioni inviare scheda di partecipazione (usuali dati da indicare) alla Sezione Femminile del Comitato Prov. CRI di Rimini o al fax 0541. 56033. |