19 DICEMBRE 2000 nr. 57 Notiziario a cura del Museo Internazionale Croce Rossa Castiglione delle Stiviere (MN) ----------------------------------------------------------------------------------
1. Appello del CICR a tutti coloro che partecipano alle violenze in Medio Oriente Comunicato stampa 00/42 del 21 novembre 2000 - Traduzione di Sabrina Bandera 2. Risoluzione del Parlamento Europeo sulle mine terrestri antiuomo di Sabrina Bandera 3. Aggiornamento della XXVIII Conferenza Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Nota di informazione congiunta CICR - Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Ginevra, 19 ottobre 2000 Fonte: Sito Internet del CICR -Traduzione di Sabrina Bandera 4. CICR NEWS nr. 45 - 46 - 47 Traduzione di Luigi Micco
1 APPELLO DEL CICR A TUTTI COLORO CHE PARTECIPANO ALLE VIOLENZE IN MEDIO ORIENTE Comunicato stampa 00/42 del 21 novembre 2000 Traduzione di Sabrina Bandera Ginevra (CICR) - Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è estremamente preoccupato per le conseguenze umanitarie della situazione di violenza che persiste in Medio Oriente. Dalla fine di settembre e a più riprese, esso ha invitato tutti coloro che partecipano alle violenze a osservare i limiti imposti dal diritto internazionale umanitario e i suoi principi essenziali e, in particolare a fare in modo che siano rispettati i civili, i feriti, il personale medico e coloro che non partecipano più alle ostilità. Gli scontri, di grande intensità, hanno fatto fino ad oggi più di 200 morti e migliaia di feriti. Il CICR è particolarmente inquieto davanti al numero di vittime constatato tra i civili non armati e anche tra i bambini nel corso degli scontri e davanti alla percentuale elevata di ferite causate da munizioni, pallottole in caucciù o ricoperte da una pellicola di plastica. Nel contesto del sollevamento dei Palestinesi contro Israele in quanto potenza occupante, il CICR sottolinea che la IV Convenzione di Ginevra del 1949 relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra è pienamente applicabile e pertinente. Il CICR ricorda una volta di più a coloro che prendono parte attiva alle violenze che ogni volta che vi è ricorso alla forza, la scelta dei metodi e dei mezzi non è illimitata. Esso rinnova il suo appello a tutti coloro che esercitano la violenza o sono suscettibili di influire sul corso degli avvenimenti perché essi rispettino e facciano rispettare il diritto internazionale umanitario e i suoi principi essenziali in ogni circostanza. Gli atti terroristici sono vietati in maniera assoluta e incondizionata, così come gli attacchi senza discriminazione, gli atti di rappresaglia e gli attacchi diretti contro la popolazione civile. Per evitare di mettere in pericolo la popolazione civile, le persone armate e tutti coloro che partecipano alle violenze devono poter essere distinti dai civili. Le forze armate e di sicurezza devono risparmiare e proteggere tutti i civili che non prendono, o non prendono più, parte agli scontri, in particolare, i bambini, le donne e le persone anziane. L'impiego di armi da guerra contro i civili non armati non può essere autorizzato. I feriti e i malati devono essere raccolti e curati indipendentemente dal campo al quale appartengono. Le ambulanze e i membri dei servizi sanitari devono essere rispettati e protetti. Essi devono poter circolare in tutta sicurezza per essere in grado di compiere i loro compiti umanitari. Tulle le persone implicate negli scontri devono rispettare le unità sanitarie, sia che esse appartengano alle forze armate, alle strutture civili, alla Mezzaluna Rossa palestinese o al Magen David Adom (stella di David rossa) in Israele. Ad oggi decine di ambulanze della Mezzaluna Rossa palestinese e numerosi suoi collaboratori sono stati colpiti nell'esercizio delle loro attività sanitarie nei territori occupati. E anche delle ambulanze appartenenti al Magen David Adom sono state attaccate. Una volta di più, il CICR esorta tutti coloro che partecipano alle violenze a rispettare il personale sanitario, gli ospedali e gli altri luoghi sanitari, così come le ambulanze e gli altri mezzi di trasporto sanitari, e il materiale medico. Ogni abuso degli emblemi che proteggono i servizi sanitari costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario e mette in pericolo il personale che lavora sotto la sua protezione. Il CICR chiede a tutte le persone impegnate nelle violenze di evitare ogni abuso degli emblemi protettivi. Invita anche le autorità predisposte affinché evitino e reprimano tali pratiche. Tutte le persone arrestate devono essere rispettate e protette da qualsiasi forma di violenza. L'autorità detentrice deve accordare al CICR l'accesso a queste persone, ovunque esse si trovino, affinché i suoi delegati possano rendersi conto se essi sono ben trattati e trasmettere delle notizie alle loro famiglie. Il CICR è sempre più preoccupato per le conseguenze, sul piano umanitario, della presenza di insediamenti israeliani nei territori occupati, cosa contraria alla IV Convenzione di Ginevra. Altre cause di inquietudine per l'istituzione sono le conseguenze del coprifuoco e del blocco di certe zone da parte delle Forze di difesa israeliane. In quanto potenza occupante , Israele può limitare la libertà di movimento della popolazione residente, ma solo quando la necessità militare lo esige e nella misura in cui essa si rende indispensabile. Le restrizioni di movimento per coprifuoco e il blocco di certe zone non possono in alcuna circostanza essere utilizzate come pene collettive né ostacolare gravemente la vita quotidiana della popolazione civile o comportare dure conseguenze economiche. Inoltre, la potenza occupante ha il dovere di garantire un livello adeguato di cure sanitarie - in particolar modo il libero accesso agli ospedali e ai servizi sanitari - e non ha il diritto di ostacolare la circolazione dei viveri. Tutte le istituzioni che si consacrano alle cure e all'educazione dei bambini devono poter funzionare normalmente. I costumi religiosi devono essere rispettati, cosa che implica la libertà di accesso ai luoghi di culto nella misura più ampia possibile. Infine, il CICR esorta le autorità e tutti coloro che partecipano alle violenze a facilitare il lavoro dei volontari della Mezzaluna Rossa palestinese, del Magen David Adom in Israele, dei suoi delegati e di quelli della Federazione internazionale. A dispetto di enormi difficoltà, questi volontari e delegati senza tregua e spesso a pericolo della loro vita portano soccorso alle vittime degli scontri. 2 RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE MINE TERRESTRI ANTIUOMO di Sabrina Bandera Nella seduta di mercoledì 25 ottobre 2000 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle mine terrestri antiuomo (riferimento: B5-0802/2000) Tra i "considerando" della prima parte del testo il Parlamento ricorda le risoluzioni che ha adottato su questo stesso tema a partire dal 1992, la situazione attuale, che vede ancora disseminate sul pianeta 100 milioni di mine, e che il problema delle mine e degli ordigni inesplosi interessa a diversi livelli 88 paesi tra i più poveri. La risoluzione ricorda, quindi, che tutti gli Stati membri dell'Unione europea, ad eccezione della Finlandia, hanno firmato la "Convenzione sul divieto di usare, conservare, produrre e trasferire le mine antiuomo e sulla loro distruzione" (cd. Convenzione di Ottawa), entrata in vigore il 1° marzo 1999, e che tutti questi Stati firmatari, ad eccezione della Grecia, l'hanno ratificata, ma che rimangono ancora Stati importanti quali gli USA, la Russia e la Cina che non hanno ancora aderito alla Convenzione. Dopo aver preso atto degli apprezzabili sforzi economici e politici che l'Unione europea ha compiuto per combattere la piaga delle mine terrestri antiuomo il Parlamento europeo, tra l'altro: - chiede all'Unione europea di intensificare la propria azione di prevenzione della disseminazione delle mine, di informazione, di sminamento e di aiuto alla riabilitazione delle vittime, di messa in atto di programmi di riabilitazione nelle zone più toccate; - chiede all'Unione europea di impegnarsi in maggior misura, politicamente e finanziariamente, per cercare di raggiungere la completa eliminazione delle mine terrestri antiuomo entro le scadenze fissate dalla Convenzione; - chiede che le disposizioni della Convenzione vengano integrate nella legislazione nazionale, così da far rientrare nell'ambito del diritto penale la produzione, lo stoccaggio e l'uso delle mine antiuomo; - deplora che continui a mancare un efficace coordinamento e una coerenza fra le diverse politiche dell'Unione europea suscettibili di influenzare la lotta contro le mine e chiede che l'azione contro le mine sia dotata di procedure decisionali efficaci, flessibili e rapide; decide di accordare grande importanza a un notevole aumento dei finanziamenti UE per le azioni antimine nonché a una rapida ed efficace attuazione dei finanziamenti; di tale aumento dei finanziamenti dovrebbe beneficiare innanzitutto la linea orizzontale di bilancio per consentire una maggiore coerenza ed efficacia dell'azione UE antimine; tale aumento di finanziamenti dovrebbe basarsi su chiari criteri relativi al processo decisionale che consentiranno anche un finanziamento a lungo termine per poter affrontare gli obiettivi di sviluppo dei programmi d'azione antimine; - chiede alla Comunità europea di adottare un'impostazione più coerente e coordinata in ciascuno dei paesi colpiti, concentrandosi sul rafforzamento della cooperazione internazionale, cercando in particolare di individuare una serie di priorità globali in linea con gli impegni e con il calendario previsti dalla Convenzione; - invita il Consiglio e gli Stati membri a dichiarare esplicitamente che, tanto nel quadro della futura politica estera di sicurezza e di difesa che nel quadro della NATO, l'utilizzazione o l'assistenza all'utilizzazione di mine terrestri antiuomo nelle operazioni congiunte saranno inammissibili; - invita la comunità internazionale a studiare le misure opportune da applicare sia nei confronti degli stati non firmatari che continuano ad usare le mine terrestri antiuomo in modo indiscriminato e irresponsabile, sia nei confronti dei paesi che, pur avendo sottoscritto la Convenzione, continuano ad utilizzare tali mine; ritiene che le violazioni della Convenzione e di altri elementi del diritto umanitario internazionale andrebbero adeguatamente sanzionate ma che tale obiettivo non dovrebbe essere raggiunto negando alle popolazioni dei paesi interessati i vantaggi di una sostanziale attività di rimozione di mine e di ordigni esplosivi; - invita altresì l'Unione europea ad impegnarsi ulteriormente a livello internazionale per far aderire i paesi ancora non firmatari della Convenzione in tempi ragionevoli; - chiede agli Stati membri dell'Unione europea che non hanno ancora firmato e/o ratificato la Convenzione di voler procedere al più presto alla firma ed alla ratifica; - chiede che l'adesione, la firma ed il rispetto della Convenzione siano considerati punto vitale di riferimento in tutti i negoziati fra l'Unione europea e i paesi terzi; - raccomanda che risorse addizionali e un migliore accesso ai fondi siano accordati alle ONG, alle organizzazioni operanti sul territorio e alle comunità locali per consentire loro di realizzare programmi di sminamento, di sensibilizzazione e di assistenza alle vittime, comprese le cure, la riabilitazione e l'integrazione sociale ed economica delle vittime delle mine; - ed infine, incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri dell'Unione europea, al Segretario generale delle Nazioni unite, al Comitato internazionale della Croce rossa, al Comitato della Campagna internazionale per l'interdizione delle mine terrestri, all'Assemblea paritetica ACP-UE, al governo degli Stati Uniti d'America, al governo della Federazione russa ed al governo della Repubblica popolare cinese. CHI FOSSE INTERESSATO AD AVERE IL TESTO INTEGRALE DELLA RISOLUZIONE PUÒ RICHIEDERLO A MARIA GRAZIA BACCOLO AL MUSEO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (E-MAIL:
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). 3 Nota di informazione congiunta CICR - Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Ginevra, 19 ottobre 2000 Fonte: Sito Internet del CICR Traduzione di Sabrina Bandera AGGIORNAMENTO DELLA XXVIII CONFERENZA INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA All'attenzione dei Membri della XXVIII Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa La Commissione permanente della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa ha informato il Comitato internazionale della Croce Rossa e la Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa della sua decisione di aggiornare la XXVIII Conferenza internazionale, che doveva aver luogo a Ginevra il 14 novembre 2000. Di conseguenza la Conferenza non si terrà in questa data e, conformemente all'articolo 4, comma 3, del Regolamento del Movimento internazionale, la nuova data fissata per la Conferenza sarà comunicata ai Membri almeno 90 giorni prima della data stessa. Potete trovare in allegato alcune informazioni riguardanti questa decisione. Astrid N. Heiberg Presidente Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa Jakob Kellenberger Presidente Comitato internazionale della Croce Rossa Allegato: NOTA DI INFORMAZIONE La Commissione permanete aveva convocato la XXVIII Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa per il 14 novembre 2000, nella speranza che una conferenza diplomatica convocata dal governo svizzero in qualità di depositario delle Convenzioni di Ginevra, avrebbe terminato i suoi lavori per l'adozione di un nuovo protocollo addizionale alle Convenzioni di Ginevra. Questo protocollo addizionale doveva riconoscere un nuovo segno distintivo che si aggiungerebbe a quelli già riconosciuti dalle Convenzioni di Ginevra. Alla Conferenza internazionale sarebbe seguita una proposta di emendamento degli Statuti del Movimento, al fine di renderli conformi al protocollo addizionale. Tenuto conto della situazione attuale, il governo svizzero ha deciso, il 12 ottobre scorso, di aggiornare la Conferenza diplomatica e ha fatto sapere agli Stati parti alle Convenzioni di Ginevra che esso proseguirà le sue consultazioni con gli Stati parti in vista di convocare la Conferenza all'inizio del 2001. Il 13 ottobre 2000, il governo svizzero ha ugualmente trasmesso agli Stati parti alle Convenzioni di Ginevra un "Progetto di Protocollo addizionale alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo all'adozione di un segno distintivo addizionale". Questo testo, datato 12 ottobre, è il risultato delle consultazioni condotte sotto l'autorità della Commissione permanente (nel quadro del Gruppo di lavoro congiunto) e, dopo luglio 2000, dalla Svizzera stessa nella sua qualità di depositaria. A seguito di queste consultazioni, alle quali tutti gli Stati interessati hanno partecipato ma che erano essenzialmente indirizzate agli Stati più direttamente interessati a questi diverse problemi, il progetto è stato redatto dal CICR, in stretta consultazione con la Federazione internazionale. Il CICR e la Federazione internazionale considerano che il progetto, che è stato inviato [agli Stati parti delle Convenzioni di Ginevra] dal governo svizzero come documento di lavoro per la Conferenza diplomatica, è il risultato di negoziazioni e di consultazioni che hanno rivelato una larga convergenza di vedute su numerosi importanti principi. Fondato sulla necessità riconosciuta di un emblema addizionale, un grande slancio si manifesta in favore di un protocollo addizionale che, noi lo speriamo, sarà adottato dalla Conferenza diplomatica. Il CICR e la Federazione internazionale sono fermamente risoluti a risolvere questo problema nel più breve tempo possibile ed essi incoraggiano l'insieme dei Membri della XXVIII Conferenza internazionale a fare di tutto per rispettare l'impegno che essi stessi hanno preso nei confronti dell'universalità del Movimento e a perseguire i loro lavori e il dialogo con la determinazione necessaria per portare a termine positivamente questo processo all'inizio del 2001. La Commissione permanente, il CICR e la Federazione internazionale proseguiranno le loro consultazioni con il depositario delle Convenzioni di Ginevra e le altre parti interessate in vista di notificare, appena possibile, la nuova data della Conferenza ai Membri della Conferenza stessa. 4 ICRC NEWS n. 45 del 24 novembre 2000 ** SHORT MENU.... IUGOSLAVIA: CICR RISPONDE ALLA CRISI NEI LUOGHI DI DETENZIONE DELLA SERBIA Dal 6 novembre un ammutinamento è scoppiato nelle tre prigioni più grandi della Serbia, in Sremska Mitrovica, Pozarevac e Nis, dove la maggioranza delle persone è detenuta a seguito del conflitto in Kossovo ed il CICR vi ha fatto visita. FEDERAZIONE RUSSA/CAUCASO SETTENTRIONALE: PREPARARE PER L'INVERNO IN CHECHNYA Benché le ostilità siano diminuite negli ultimi sei mesi, le condizioni di vita rimangono estremamente aspre per la popolazione Cecena. A Grozny dove il conflitto alla fine 1999 ha distrutto la maggior parte delle infrastrutture rimaste, una maggioranza degli abitanti (circa 100.000 persone tra città e dintorni) deve superare l'inverno vivendo in edifici danneggiati senza riscaldamento, elettricità, acqua corrente o qualche sistema sanitario. CROATIA: ADDESTRAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA Il 20 novembre a Zagabria, il capo della delegazione CICR a Budapest e Sime Lucin, Ministro degli Interni della Repubblica Croata, hanno firmato una nota conoscitiva sull'inclusione dei diritti internazionali dell'uomo e diritto internazionale umanitario nei programmi d'addestramento delle forze di polizia Croate. SRI LANKA: INONDAZIONI NEL DISTRETTO DI BATTICALOA Dal 17 novembre l'intero distretto di Batticaloa, nella provincia orientale dominata dai conflitti, è stato colpito da inondazioni dovute alla pesante pioggia. In molti luoghi le strade sono allagate ed alcune aree occidentali sono virtualmente inaccessibili da terra. BOSNIA-HERZEGOVINA: ICRC PUBBLICA INTEGRAZIONE AL "LIBRO DEI DISPERSI" L'ICRC ha pubblicato recentemente un'integrazione alla quarta edizione del suo "Libro dei dispersi". Il libro, apparso la prima volta nel 1996, contiene i nomi di oltre 20.000 persone che sono scomparse tra il 1992 e il 1995, durante il conflitto in Bosnia-Herzegovina, e la cui ricerca è stata richiesta dalle loro famiglie. ICRC NEWS nr. 47 del 7 dicembre 2000 ** SHORT MENU.... COSTA D'AVORIO: CROCE ROSSA ASSISTE LE VITTIME DELLA VIOLENZA Dopo gli scoppi di violenza in Abidjan del 4 dicembre, la Croce Rossa ha mobilitato la sua squadra di primo soccorso e ha distribuito approvvigionamenti medicali ai cinque ospedali principali della capitale economica della Costa D'Avorio. REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO: CROCE ROSSA PORTA AIUTO ALLE VITTIME DEI BOMBERDAMENTI L'opposizione tiene la città di Kalemie nel nord-est della provincia di Katanga, provincia sottoposta a diversi bombardamenti aerei ed incursioni dall'1 al 4 dicembre. SIERRA LEONE: ICRC COMPLETA UNA GRANDE DISTRIBUZIONE Lavorando in cooperazione con la Società di Mezzaluna Rossa della Sierra Leone, il CICR ha completato recentemente una grande distribuzione d'approvvigionamenti di conforto a quasi 11.600 sfollati e famiglie di contadini residenti nei distretti di Pujehun, Kenema, e Tonkolili. ANGOLA: OLTRE 300.000 PERSONE BENEFICIATE DAGLI AIUTI DEL CICR L'ICRC ha eseguito recentemente una distribuzione di semi per 71.612 sfollati e famiglie residenti che vivono nel Planalto centrale, completando così il suo programma d'assistenza per l'anno 2000. DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO E PICCOLE-ARMI: AGENDA Due grandi organizzazioni regionali, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e l'Organizzazione dell'Unità africana (OAU), hanno adottato piani per combattere la diffusione delle piccole armi e le armi leggere e si sono impegnate ad integrarli nelle loro misure tese ad assicurare il rispetto del diritto internazionale umanitario. ICRC NEWS n. 46 del 30 novembre 2000 ** SHORT MENU.... AFGHANISTAN: UNA CORSA CONTRO IL TEMPO Il personale del CICR ha vinto una corsa contro il tempo cercando di raggiungere una comunità isolata, in una remota area dell'Afganistan che la settimana scorsa era stata tagliata fuori del mondo dalle aspre condizioni invernali delle Paese. ERITREA/ETIOPIA: ETIOPI RITORNANO A CASA Quasi 850 persone d'origine etiopica sono state rimpatriate dall'Eritrea, da martedì, sotto gli auspici del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Come in simili operazioni del passato, il CICR ha agito come intermediario neutrale ed indipendente in accordo con il suo mandato dato dalla quarta Convenzione di Ginevra. |